'branded’ 2013
Fabrizio Romano Battistoni
LegnaGomma da cancellare
38 ⨯ 190 cm
€ 7.500
gallery 9 contemporary art
- A proposito di opere artistaNegli anni novanta Fabrizio Romano Battistoni si è concentrato nuovamente sulla sua carriera di artista visivo dopo una carriera come: -ballerino classico, 1976-1992, collaborazione con arena di Verona (it), Comunale di Genova (it), Teatro dell'opera di Roma (it), Franco Zeffirelli nel film 'Traviata'; -assistente coreografo, scenografo, 1996-2004, collaborazione con Peter van der Sloot e Vittorio Rossi su base freelance, produzioni in Australia, Canada, Egitto e Italia; -designer 2001-2005, come libero professionista con produttori di abbigliamento per moto, avviando una propria linea di produzione. Nel 1996 Fabrizio inizia con la ricerca scultorea su ferro, gomma e fuoco. Seppur astratta la sua ricerca parte dal corpo umano, dall'esterno con la collezione per le tute da motociclista novomoto, all'interno con le serie di dipinti denominati "fluidi" e "luci". Tutte queste esperienze possono essere rintracciate oggi nella serie delle latitudini interne. Originariamente iniziate alla fine degli anni novanta ed esposte pubblicamente con l'unica opera 'noli me tangere', queste tensioni dei nastri di gomma si sono evolute negli ultimi dieci anni in privato, reso nuovamente pubblico dal 2012. Per i suoi oggetti (da parete) Fabrizio utilizza legno e vecchi pneumatici per bici in gomma nera. Riciclare il presente e preservare il passato. Certamente il fatto che sia nato a Roma ha influenzato la sua produzione artistica. Chiaramente riconoscibile nell'opera "annunciazione" e reliquae in cui ha reinterpretato i modelli classici del trittico. Così come nel "limbo" ispirato all'oculo e alla luce del "Pantheon" a Roma (it). La sua prima impressione visiva fin dall'infanzia è stata forzatamente legata alle rovine. Non solo come ricordo dell'erosione del tempo, ma anche come testimonianza delle forze dirompenti dell'azione umana. Determinato da invasioni e conseguenti scontri di culture. Quest'ultimo si intrecciava spesso con la religione. Lungi da ciò, crede che un prodotto artistico debba essere svuotato di qualsiasi significato religioso o politico che interferisca con la purezza della sua bellezza. In questo modo il credo religioso primario, la spinta originaria dietro la creatività artistica, fa posto a qualcosa di più duraturo e trascendente.
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