Alexander Vogels è nato a Heerlen nel 1952. Dopo aver trascorso la giovinezza in Australia, Alexander Vogels ha frequentato l'Accademia di arti visive a Maastricht. Ha poi imparato a dipingere alla City Academy con Gilbert de Bontridder e Peter Wehrens. È il classico esempio di artista che si manifesta nel suo lavoro di appassionato viaggiatore. Le civiltà che danno grande valore alla tradizione, alla magia, ai riti e al simbolismo possono contare sulla sua incondizionata attenzione e preferenza. Ha viaggiato attraverso le montagne del Tassili nordafricane e ha visitato diverse riserve indiane. Il suo interesse per le culture primitive è interessante, ma soprattutto è un artista eccezionalmente dotato. Ha tenuto numerose mostre e presentazioni fieristiche. Da Maiorca a Stoccolma, da Vienna e Francoforte a Salamanca e Parigi, le sue opere si trovano in importanti collezioni d'arte. Le sue ispirazioni modellano il suo lavoro, ma è il suo modo di dipingere che lo rende così affascinante. La materializzazione dell'intangibile, la manipolazione della vernice, l'avventurosa lotta con il colore con cui riesce senza sforzo a evocare sentimenti originali e positivi. Alexander Vogels è un pittore lirico-astratto pur sang. Per Alexander, però, la figurazione non è un traguardo ma solo un supporto alla composizione cromatica. Elementi frequentemente ricorrenti come scala, maschera e veicolo non sono simboli ma elementi di costruzione giocosi che danno una presa sul gioco astratto dei colori. Ogni artista ha un padre e una madre: secondo Alexander, per lui questi erano Kandinsky e soprattutto Ger Lataster, due grandi nell'arte della pittura. Di fronte a questa affermazione, Lataster ha risposto: "Ma ha risolto a modo suo". Con la parola `t`, il maestro ha giustamente formulato il problema universale dell'artista. Attraverso le sue tele (spesso di grande formato) Alexander Vogels ci offre un intenso resoconto del suo viaggio spirituale verso l'essenza dell'arte della pittura.
